il Raggio | 17 gennaio 2025 |

Event details

  • venerdì | 17/01/2025
  • 16:00 - 18:00
  • via delle sette sale 30z

La libertà (prima parte)

La libertà è volere ciò che si deve essere

Per capire che cos’è la libertà noi dobbiamo partire dalla esperienza che abbiamo del sentirci liberi. Quando la nostra esperienza naturale, giudicata secondo le evidenze ed esigenze elementari, ci fa sentire liberi?

Sperimentalmente noi ci sentiamo liberi per la soddisfazione di un desiderio.

La libertà si annuncia esperienza nella nostra esistenza come realizzazione di un bisogno o realizzazione di una aspirazione, come compimento. E in questo senso sta la verità della frase banale: «Essere liberi è far ciò che pare e piace».

Ma non solo l’essere libero per un week end, per una sera, non solo essere libero in cento, duecento, mille occasioni, ma sempre; essere libero, libero, cioè la libertà, non un momento di libertà… Seguendo l’indicazione della esperienza, è chiaro che la libertà si presenta a noi come la soddisfazione totale, il compimento totale dell’io, della persona o come la perfezione.

Vale a dire la libertà è la capacità del fine, è la capacità della totalità, è la capacità della felicità. Il compimento totale di sé, questa è la libertà.

La libertà è per l’uomo la possibilità, la capacità, la responsabilità di compiersi, cioè di raggiungere il proprio destino.

La libertà è il paragone con il destino: è questa aspirazione totale al destino. Così la libertà è l’esperienza della verità di se stessi.

Per questo Gesù diceva: «La verità vi farà liberi».

Molto più profondamente che una capacità di scelta la libertà è umile e appassionata e fedele dedizione totale a Dio nella vita quotidiana. «Dio, amante della vita», dice la liturgia.

La fede è il gesto di libertà fondamentale e la preghiera è la costante educazione del cuore, dello spirito alla autenticità umana, alla libertà: perché fede e preghiera sono il riconoscimento pieno di quella Presenza che è il mio destino, e la dipendenza dalla quale è la mia libertà.

Esistenzialmente questa libertà non è ancora compiuta; esistenzialmente è tensione al compimento, è tensione verso l’essere e adesione progressiva, è in divenire.

Un’altra osservazione ci è necessaria. Io non c’ero, ci sono. Il mio esserci -come origine e come permanenza- non dipende da me: mi è dato. Iniziamo a pensarci, ma di questo parleremo la prossima volta.

ci troviamo a parlarne
Venerdì
17 gennaio 2025
alle ore 16:00
sala d. Galli – il Centro –
via delle Sette Sale 30/z
(metro Vittorio – Cavour)